mercoledì 30 maggio 2018

I maestri

I MAESTRI DI CLEMENTE ALESSANDRINO 

Dag Tessore sottolinea quanto sia importante ricordare che Clemente Alessandrino sia vissuto solo un secolo dopo Gesù. 
A questo punto egli riporta un passo di Clemente: 
Attraverso la diretta linea educativa Cristo Giovanni Panteno Clemente, quest'ultimo ha potuto raccogliere gli insegnamenti trasmessi oralmente, di bocca in bocca, proprio da coloro che hanno condiviso la stessa esperienza di Gesù. 




Educazione e salvezza

EDUCAZIONE E SALVEZZA 

Nel 610 Maometto ricevette la rivelazione di Dio, che farà mettere poi per iscritto nel Corano. L'opera fornisce le indicazioni utili al buon credente, questo è un carattere educativo in vista della salvezza personale da ottenere nell'altra vita. Sono scritte le indicazioni di carattere pedagogico sul comportamento che i figli devono tenere verso i genitori e come questi devono allevare la propria prole. 
Il Dio dell'Islam è severo da un lato, egli però è pronto ad accogliere coloro che si pentono. La sorte di ciascuno dipende dal comportamento che avranno nella vita sulla terra, ciascuno sarà il contabile di se stesso




Come allevare i bambini

COME ALLEVARE I BAMBINI 

Muhammad al- Ghazzall è il più noto tra i pedagogisti islamici, alcune delle sue raccomandazioni ricordano molto quelle dette dal cristiano Giovanni Crisostomo. Egli richiama infatti sia al pudore, sia ai pericolo dell'eccessiva ricchezza.
Ritiene l'infanzia un periodo molto importante per la futura educazione, perché il bambino è piuttosto ricettivo e la sua mente può essere facilmente plasmata 



Come educare i figli

COME EDUCARE I FIGLI

In questo brano San Giovanni (vescovo di Costantinopoli) ci lascia delle indicazioni su come educare un figlio, seguendo i principi cristiani
Questa lettura dici ai padri di educare i propri figli con grande impegno, e di insegnarli ad essere buoni. Dice invece alle madri di badare che le figlie siano casalinghe, di insegnarle la pietà, la modestia, che disprezzino il denaro e che  non amino in modo esagerato la moda e le acconciature. 











mercoledì 23 maggio 2018

Antologia dal Vangelo di Luca

La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia

Nel brano, Cristo paragona l'uomo che ascolta la parola di Dio a colui che costruisce la casa sulla roccia e quindi resiste alle avversità della vita e paragona l'uomo che si chiude al messaggio divino a colui che costruisce sulla sabbia.
Colui che ascolta le parole di Dio e le mette in pratica è simile ad un uomo che fabbricò una casa, scavando in profondità e posando le fondamenta sulla roccia. 
Anche se dovesse arrivare un'inondazione la casa resisterà ugualmente perché era stata ben costruita. Chi invece ascolta e non mette in pratica è simile ad un uomo che edificò sulla terra senza fondamento.


Europa e la cultura araba

L'Europa e la cultura araba

Rispetto all'Occidente latino, Islam per molti secoli si rivela più progredito. In molti campi il contributo arabo è molto prezioso. Scienziati islamici compiono molti progressi in diversi campi come l'alchimia, la medicina, la fisica e l'astronomia. Rilevante anche il contributo nella matematica: i numeri arabi che usiamo oggi si devono alla nuova forma di scrittura introdotta da questi studiosi; l'algebra, che deve il suo nome al titolo del libro di Al- Khwarizmi. 
Intorno al VIII sec. nella città di Baghdad si sviluppa la letteratura araba che ha forti intenti pedagogici. Il primo libro in arabo oltre al Corano risale 750ed è "Il libro di Kalila e Dimma di Ibn al- Mukaffa"
L'opera letteraria araba più famosa è Le mille e una notte, che è una raccolta di novelle.


sabato 19 maggio 2018

La scuola nell'islam

La scuola islamica

L'educazione nell'islam è influenzata dalla Sunna, ovvero un testo che riporta le azioni di Maometto.  L'educazione viene suddivisa in tre livelli
  1. Istruzione primaria, basata sull'apprendimento della lingua araba, del calcolo, della grammatica e la conoscenza delle tradizioni. 
  2. Istruzione secondaria, dove si imparano le abilità manuali, ma anche la letteratura, commercio, medicina, geometria ecc...
  3. Istruzione superiore, solitamente riservata solo ai maschi di alto ceto. Inizialmente l'istruzione superiore viene impartita nelle moschee e in seguito all'interno della Madrasa (collegio studenti e insegnanti) Vengono studiate la teologia, filosofia, scienza coranica, metrica, logica e retorica. Inoltre è necessario conoscere le tradizioni e il calendario liturgico. Rientrano nel percorso di studio anche discipline come l'architettura, storia politica, musica e astronomia. 





L'educazione nell'islam

Educazione nell'islam 

I divieti e le raccomandazioni presenti all'interno del Corano, non sono destinati ai bambini immaturi, ma al bambino maturo e all'adulto responsabile del bambino. L'islam raccomanda una formazione complessiva dell'essere umano; corpo, ragione, spirito, istinto e sentimento. 
Il bambino impara che esiste una vita dopo la morte e che riceverà un premio o una punizione in base alla condotta e a come si comporterà nella vita terrena. 
L'educazione tiene sempre a mente i valori del Corano, che devono essere assolutamente trasmessi. 



Maometto

Maometto e l'islam

Come sappiamo la nascita dell'islam si deve al profeta Maometto, egli riteneva di essere l'unico profeta e di essere davanti a Dio, o a qualunque altra figura. 
Maometto trasmetteva oralmente i versi del Corano, i cui i versetti infine verranno poi trascritti. 
Il Corano contiene precetti sulla società islamica e prefissa i cinque obbiettivi principali di un credente mussulmano, i cosiddetti "Cinque pilastri dell'Islam
  1. La testimonianza di fede 
  2. Le cinque preghiere quotidiane 
  3. Il pagamento di un imposta coranica
  4. Il pellegrinaggio alla Mecca
  5. Il digiuno nel mese del Ramadam 



Il mondo arabo preislamico

Mondo arabo preislamico e la tradizione orale 

La civiltà araba si sviluppò nella penisola arabica, grazie al profeta Maometto che fondò l'islam. All'interno di questa civiltà le conoscenze e le tradizioni venivano trasmesse oralmente. 
I poemi preislamici avevano un carattere pedagogico, ovvero quello di trasmettere ai ragazzi alcuni valori come l'amore per gli animali, carità, generosità e ospitalità. 
In una raccolta di poesie, viene infatti descritta una cammella come un'animale prezioso.



lunedì 14 maggio 2018

L'educazione del cavaliere

L'educazione del cavaliere

L'educazione cavalleresca era rivolta solamente agli aristocratici. La formazione di coloro che erano aristocratici si svolgeva all'interno della famiglia dove imparavano a scrivere e leggere i testi sacri. 
Al cavaliere venivano insegnate in seguito la lealtà e la fedeltà, il cavaliere doveva difendere i deboli e proteggere la chiesa. Fondamentali per il cavaliere erano le virtù morali e cristiane e la cortesia.
Dal VIII la nomina del cavaliere avviene seguendo una tradizionale procedura: l'investitura, cerimonia nella quale il "neo cavaliere" viene battuto sulla spalla da una spada, gesto che lo nomina un cavaliere a tutti gli effetti.
La formazione del cavaliere era divisa in questo modo: 
  • A sette anni, i ragazzi venivano affidati al paggio
  • A quattordici anni, venivano inviati come scudieri in un castello
  • A ventun anni diventavano ufficialmente cavaliere

Scuole; episcopali, parrocchiali, patriarcali

Carlo Magno

La scuola palatina 

Carlo Magno diede vita ad un fenomeno chiamato rinascita carolingia.
Secondo Magno era fondamentale che tutti i popoli conquistati fossero accomunati da un'unica lingua, dagli stessi costumi e da un'unica religione, per questa ragione chiede alla chiesa di organizzare un'istruzione anche per gli uomini liberi e non solo per i chierici. Nel 782 egli incaricò Alcuino di York (colto, anglosassone) di insegnare presso la sua corte, ad Aquisgrana la Schola palatina, scuola destinata ai figli della nobiltà laica. 
Secondo Alcuino, il programma didattico della scuola era il seguente: 
  • Istruzione primaria, insegnamento lettura e scrittura (minima conoscenza latina) introduzione alla comprensione delle Sacre Scritture. 
  • Istruzione di un livello superiore; arti del trivio e del quadrivio.  
  • Un livello ancora superiore, con lo studio della filosofia e la conoscenza approfondita delle Sacre Scritture
Con l'Esortazione generale, Carlo Magno prevede la fondazione di scuole monastiche e presbiteriali, sia per i chierici che per i laici.
Dopo la morte di Carlo, il nipote Lotario I estese a tutte le scuole urbane il modello degli studi classici della scuola palatina (825.)




Gregorio Magno

La formazione del clero dell'educazione popolare 

Considerato che la chiesa aumentava il suo potere, divenne necessaria una formazione per i sacerdoti e per i fedeli.
Gregorio Magno era un divulgatore della religione cristiana. All'interno del libro "Regola pastorale" espone i principi pedagogici per la formazione dei vescovi. 
Egli fu un grande sostenitore della formazione popolare e quando divenne papa, ricordò ai suoi vescovi di rivolgere la formazione religiosa al popolo, tramite la predicazione. Secondo Gregorio un buon predicatore deve saper semplificare il linguaggio, adattarsi ad un modesto auditorio, infine anche il ricorso alle immagini è ritenuto molto importante; scelte personali. 



Severino Boezio

Le arti liberali e la filosofia

Le arti liberali sono al centro dei pensieri di Boezio, che afferma che anche nella difficile situazione dell'impero sia possibile conservare e tramandare la cultura.
Secondo la sua idea, le arti del quadrivio ovvero, aritmetica, geometria, astronomia e musica, colgono alla perfezione il numero dello spazio. 
Boezio rivolse particolare attenzione all'uso del linguaggio, più nel dettaglio della dialettica. Studiò così le Opere di Aristotele e tradusse in latino. 
La dialettica si suddivide in tre fasi
  1. Lo studio della parola, del significato e del suono.
  2. Lo studio del valore logico.
  3. Lo studio della proposizione.
Grazie alle sue idee e al suo impegno, la retorica assunse un  grande valore; divenne così un valore centrale del curriculum. Boezio affermava che attraverso  la retorica possiamo conoscere tutto l'universo.
La valorizzazione delle arti liberali venne riscontrata durante il matrimonio di Filogia di Marzio, che considerava le arti liberali espressioni delle facoltà umane.

 

Cassiodoro e Benedetto da Norcia

Il monachesimo occidentale 

Dopo l'editto di Milano e quello di Tessalonica, il cristianesimo assunse una grande importanza. Dal V-VI secolo la chiesa iniziò a fornire l'istruzione. Una delle correnti più celebri, fu il monachesimo. Chi sceglieva di diventare monaco, decideva di allontanarsi dalla vita per concedersi alla solitudine. Poco a poco il monachesimo divenne una comunità con delle regole. 
Benedetto da Norcia, fondò nel 529 il monastero monachesimo. Secondo una sua idea, il monaco doveva dedicare la vita ai lavori manuali, ai quali alternavano la preghiera e i lavori intellettuali ( copiatura testi sacri)
I monaci conferivano molta importanza ai testi e alla conservazione della cultura occidentale. 
All'interno del libro Regula Magistri egli spiega i principi pedagogici necessari per l'educazione nelle scuole monastiche. 

Cassiodoro fondò il monastero del Vivarium, in Sicilia, fondato prevalentemente per imparare la trascrizione. Nelle istruzioni delle "lettere sacre e profonde" egli divise le sette arti liberali in trivio e drivio, mentre nell'opere "Lettere varie" riprende i principi di Cicerone. 




domenica 6 maggio 2018

Sant'Agostino

Sant'Agostino e "il maestro interiore"


Una posizione di apertura al sapere pagano è quella di Agostino, il quale ritiene che i modelli educativi e culturali classici siano utili in una prospettiva cristiana. Agostino promuove una collaborazione tra ragione e fede.
Nelle Confessioni, la sua opera autobiografica, Agostino delinea la sua concezione di insegnamento fondato sulla curiosità e sull'interesse dell'allievo.

E' proprio in relazione al linguaggio che Agostino nel "Il maestro" affronta le questioni sul suo pensiero educativo. Il maestro non può insegnare attraverso il linguaggio, perché esso è costituito di segni che possono essere compresi solo da chi conosce già le cose a cui si riferiscono.
Il maestro, attraverso il linguaggio, può soltanto stimolare l'allievo alla ricerca interiore della verità nella propria anima, ovvero del proprio maestro interiore.
Per Agostino l'educazione è un processo nel quale l'allievo è attivo protagonista e non passivo ricettore. Agostino da molta importanza all'allievo: egli ritiene che ogni nozione, per essere appresa in modo definitivo dall'allievo, debba essere sentita come vera. Solo così una nozione potrà essere trasferita dall'ambito originario a un altro attinente ma non ancora noto.
Un altro tema importante nella pedagogia di Agostino è l'amore. Nella prima catechesi, egli considera l'amore anima dell'educazione: in ottica cristiana, l'amore tra maestro e allievo è un riflesso dell'amore di Dio.
Parlando delle materie di insegnamento, Agostino, nel "Sull'ordine" tratta dell'ordine delle discipline di studio: le arti liberali sono dunque importanti.
Nella Dottrina cristiana Agostino si pone il problema di formare l'oratore sacro, cioè ecclesiastico. Nella sua formazione saranno fondamentali la cultura filosofica e l'approfondimento delle Sacre scritture. Tutte le discipline tradizionali dalla grammatica alla retorica, dalla matematica all'astronomia, diventano strumenti per leggere e comprendere la Bibbia.
Il rapporto tra cultura pagana e dottrina latina viene così ribadito, come il connubio tra vita intellettuale e vita spirituale, ulteriormente arricchita da una piena comprensione della parola divina.


Patristica latina

San Gerolamo e Sant'Ambrogio 

Gerolamo insiste sull'importanza dell'educazione nella prima infanzia, compito assegnato ai genitori che devono impartire valori morali e religiosi, facendo leva sull'emulazione sulla lode.
In questo ambito si sottolinea il ruolo della madre come educatrice delle figlie femmine, che deve indirizzare verso la preghiera e la conservazione della purezza.
Oltre la preghiera, Gerolamo consiglia anche la penitenza e la mortificazione psicologica e fisica. Lo stesso avvicinamento alle Sacre Scritture ma attraverso il lavoro.
Anche sant'Ambrogio contrasta gli aspetti della cultura pagana che possono ostacolare la conquista della vita eterna. Così la fides latina (lealtà) diventa la fede in Cristo, la charitas assume un significato interiore.
Con Ambrogio, il concetto greco-romano di officium viene così ripreso in chiave cristiana. Egli distingue due livelli di servizio/dovere: l'officium medium che fa riferimento ai comandamenti divini validi per tutti i fedeli, e l'officium perfectum che raccoglie i consigli che valgono per i santi.


Apologisti della patristica latina

Minucio Felice e Tertulliano contro la cultura pagana


I Padri latini non sono molto attratti dalla filosofia. D'altra parte la loro formazione è più di tipo giuridico-retorico che filosofico. In altri Padri possiamo invece trovare prevalentemente intenzioni più strettamente teologico-erudite.
In questo contesto, il primo scritto apogetico a favore dei cristiani è forse il dialogo Ottavio, scritto da Minucio Felice. Egli ha lanciato duri attacchi contro i filosofi greci e riguardo alla possibilità di trovare concordanze tra loro e il cristianesimo.
Una posizione estrema e ancora più critica, è quella di Tertulliano secondo il quale è la fede e non la ragione l'unico mezzo per raggiungere la verità. Nell'opera intitolata Apologetico, nega ogni possibile somiglianza tra filosofia e cristianesimo.
Egli spinge le persone a cercare il signore con semplicità e cuore.

sabato 5 maggio 2018

La patristica greca

Clemente Alessandrino, Origene, Giovanni Crisostomo 

I maggiori Padri della Chiesa si occupano di stabilire un rapporto tra cristianesimo e filosofia greca, chiarire aspetti teologici del cristianesimo e fornire precise indicazioni educative per arrivare alle classi colte.

Ad Alessandria d'Egitto, Clemente Alessandrino scrive due opere, il Protrettico e il Pedagogo, nelle quali affronta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca, con intento apologetico, cioè di difesa e affermazione della nuova religione cristiana. Clemente ritiene possibile individuare nei filosofi antichi una scintilla divina.
Clemente valorizza in particolare Cristo, che viene ed assumere la centralità che nella filosofia greca avevano alcuni principi. Cristo è inteso come verità o vero maestro. Il cristianesimo diventa dunque una nuova paideia. Nel Pedagogo,

Cristo compare come pedagogo dell'umanità.
Successore di Clemente alla guida del Didakaleion è Origene. Per Origene è il messaggio divino a porsi come educatore dell'umanità. Scopo dell'educazione cristiana è favorire il ritorno a Dio.
Secondo Origene, questa vicenda cosmica avrà termine con il ritorno a Dio.
Origene è fondamentale per l'interpretazione della Bibbia.
Tra i più grandi educatori della Patristica greca, va ricordato anche Giovanni Crisostomo. Nell'opera intitolata "Della vuota gloria e dell'educazione dei figli "egli considera la formazione etica dei figli una priorità dell'educazione cristiana. L'anima umana deve essere difesa e regolata da leggi e di conseguenza ,ogni trasgressione va punita. Perciò bisogna instillare nei giovani una predisposizione a restare vicini alla parola di Cristo, a controllare le passioni e a restare casti fino al matrimonio.
Con Giovanni Cristomo prosegue inoltre il recupero della grammatica e della retorica in atto da parte dei Padri greci in funzione apologetica e catechetica.






Cristianesimo e filosofia

Cristianesimo e filosofia

Il cristianesimo si trovò ad affrontare ben due sfide: la minaccia pagana e le differenti interpretazioni dello stesso messaggio cristiano. 
Già nel II sec.d.c comparvero le prime vere scuole cristiane, in questi centri educativi veniva insegnata anche la filosofia greca. (didakos, maestri) 
Una delle scuole più importanti sorse ad Alessandria d'Egitto, ed è chiamata Didaskalaion. Qui operavano Clemente, Panteo, Alessandrino e Origene. 
Sulle attività tenute nella scuola di Alessandria si articolano conferenze su temi religiosi, nel frattempo vengono insegnate anche le sette arti liberali. 
Attraverso lo studio della Bibbia si educa al cristianesimo, preparando al battesimo e all'ingresso nella comunità dei credenti.
L'educazione prevede due livelli informativi:
- Uno per incipienti che vengono preparati al battesimo
- Uno per competenti, per i quali si cura una preparazione più approfondita. 
Compare la figura del sacerdote, alla quale viene affidato il compito educativo. 
Il battesimo è fondamentale. 
La stessa fede è confermata dalla conoscenza, il rapporto con la filosofia greca e le correnti di pensiero è caratterizzato sia da un confronto, sia da un recupero di concetti e metodi


Educazione cristiana

La prima educazione cristiana e l'importanza dei fanciulli 

Nei primi secoli l'educazione cristiana si basava sul rapporto personale, un'educazione informale portata avanti dai Padri apostolici.
Secondo l'ottica cristiana, l'educazione è rivolta a tutti. Il cristianesimo è un messaggio universale che, attraverso un rinnovamento interiore, conduce alla salvezza dell'anima. 
Il messaggio di Cristo è incentrato sull'amore per gli altri, riflesso dell'amore per Dio. Per Cristo i fanciulli diventarono un'esempio da imitare. 


Cristianesimo ed educazione

Cristianesimo ed educazione: la salvezza dell'anima 

Negli ultimi anni dell'Impero Romano, il Cristianesimo assunse una particolare importanza. Dopo una serie di persecuzioni, al cristianesimo viene riconosciuta la libertà di culto e diventa la religione ufficiale dell'Impero.  
Nel frattempo che l'Impero va incontro alla rovina, cresce di importanza la chiesa cristiana che cerca di conservare strutture amministrative dello Stato.
Il cristianesimo manifesta una spiccata vocazione pedagogica, in cui Cristo è il maestro. I primi strumenti dell'educazione cristiana sono i vangeli, incentrati sulla figura di Cristo e sul suo esempio.
Nel tardo Medioevo comparve un libro intitolato "Imitazione di Cristo" che insiste sull'importanza dell'azione ispirata alla fede
Lo stesso Cristo, proprio come testimoniano i vangeli, insegnava attraverso esempi concreti, che sono il contenuto delle parabole. La parabola è un racconto didascalico che ricorre a esempi concreti, paragonando tra loro due esempio concreti. 

I maestri

I MAESTRI DI CLEMENTE ALESSANDRINO  Dag Tessore sottolinea quanto sia importante ricordare che Clemente Alessandrino sia vissuto solo u...